Esa­bac

Il dop­pio diplo­ma ita­lo-fran­ce­se

Un per­cor­so inte­gra­to per un dop­pio diplo­ma

Il dispo­si­ti­vo Esa­Bac – acro­ni­mo nato dall’unione di ESA­me di Sta­to (ita­lia­no) e BAC­ca­lau­réat (fran­ce­se) – è nato nel 2009 da un accor­do bi-nazio­na­le sot­to­scrit­to dai mini­stri dell’istruzione Gel­mi­ni e Dar­cos nell’ottica di una sem­pre mag­gio­re inte­gra­zio­ne euro­pea. Que­sto accor­do ha isti­tui­to un per­cor­so di stu­di bilin­gue e bicul­tu­ra­le al ter­mi­ne del qua­le gli stu­den­ti con­se­guo­no simul­ta­nea­men­te, con un solo esa­me, due diplo­mi, vali­di per l’iscrizione alle uni­ver­si­tà del pae­se part­ner sen­za dover soste­ne­re alcun esa­me di lin­gua.

Inse­ri­to nell’ordinamento sco­la­sti­co ita­lia­no, il dispo­si­ti­vo Esa­Bac è un vero per­cor­so di eccel­len­za che, pur tenen­do con­to del­le spe­ci­fi­ci­tà nazio­na­li, pone la dimen­sio­ne euro­pea al cen­tro degli appren­di­men­ti, favo­ri­sce la mobi­li­tà degli stu­den­ti e per­met­te di matu­ra­re una coscien­za mul­ti­cul­tu­ra­le e di svi­lup­pa­re com­pe­ten­ze plu­ri­lin­gui di alto livel­lo.

Il cur­ri­cu­lum pre­ve­de lo stu­dio del­la lin­gua fran­ce­se a par­ti­re dal gin­na­sio (3 ore set­ti­ma­na­li); nel trien­nio licea­le sono pre­vi­sti pro­gram­mi spe­ci­fi­ci di Let­te­ra­tu­ra fran­ce­se (4 ore set­ti­ma­na­li) e di Sto­ria vei­co­la­ta in lin­gua fran­ce­se (2 ore set­ti­ma­na­li). L’Esame di Sta­to com­por­ta una pro­va aggiun­ti­va in que­ste due mate­rie, che, se supe­ra­ta, per­met­te­rà al can­di­da­to di otte­ne­re il dop­pio diplo­ma; se inve­ce la pro­va doves­se fal­li­re, il diplo­ma ita­lia­no è comun­que assi­cu­ra­to.

Sono più di 300 i licei ita­lia­ni che pre­pa­ra­no attual­men­te al dop­pio diplo­ma, coin­vol­gen­do cir­ca 30.000 alun­ni; dall’inizio del pro­get­to, i diplo­ma­ti che han­no con­se­gui­to il bac­ca­lau­réat sono più di 8.000.

-Per­ché stu­dia­re il fran­ce­se?
-Oltre l’ap­pren­di­men­to lin­gui­sti­co
-Chi dovreb­be sce­glie­re que­sto indi­riz­zo?
-L’E­sa­Bac al liceo D’A­ze­glio
-Per­ché Hugo?

Per­ché stu­dia­re il fran­ce­se?

La lin­gua fran­ce­se è una lin­gua di comu­ni­ca­zio­ne inter­na­zio­na­le: è par­la­ta da 274 milio­ni di per­so­ne sui 5 con­ti­nen­ti ed è la secon­da lin­gua più stu­dia­ta nel mon­do. È una del­le lin­gue uffi­cia­li dell’ONU, del’UNESCO, del­la NATO, dell’Unione euro­pea, del Comi­ta­to Olim­pi­co Inter­na­zio­na­le, del­la Cro­ce Ros­sa Inter­na­zio­na­le e di nume­ro­si altri enti, isti­tu­zio­ni e orga­niz­za­zio­ni inter­na­zio­na­li.

La Fran­cia e l’Italia sono l’una per l’altra dei part­ner eco­no­mi­ci di pri­mo livel­lo, tan­to sul pia­no com­mer­cia­le – la Fran­cia è il secon­do clien­te e il secon­do for­ni­to­re dell’Italia – quan­to sul pia­no degli inve­sti­men­ti – la Fran­cia è il pri­mo inve­sti­to­re in Ita­lia, con 1600 filia­li di socie­tà fran­ce­si che impie­ga­no qua­si 240.000 per­so­ne, men­tre l’Italia è il secon­do inve­sti­to­re euro­peo in Fran­cia, con oltre 1800 impre­se e oltre 100.000 dipen­den­ti.

L’EsaBac for­ni­sce per­tan­to ai diplo­ma­ti un’opportunità sup­ple­men­ta­re per entra­re age­vol­men­te sul mer­ca­to del lavo­ro inter­na­zio­na­le; al con­tem­po, le impre­se pos­so­no bene­fi­cia­re dei talen­ti del­la gene­ra­zio­ne bilin­gue.

Per il ter­ri­to­rio pie­mon­te­se in par­ti­co­la­re, la scel­ta del fran­ce­se rap­pre­sen­ta sicu­ra­men­te una car­ta vin­cen­te: i pro­get­ti Era­smus, i par­te­na­ria­ti tra uni­ver­si­tà ita­lia­ne e fran­ce­si, i diplo­mi di lau­rea bi-nazio­na­li sono ormai nume­ro­sis­si­mi. Per un gio­va­ne Ita­lia­no, quin­di, la cono­scen­za del­la lin­gua e del­la cul­tu­ra fran­ce­se amplia in modo con­si­de­re­vo­le le pro­spet­ti­ve pro­fes­sio­na­li e apre anche un cana­le pri­vi­le­gia­to per per­cor­si di ricer­ca post-lau­rea all’estero.

Oltre l’apprendimento lin­gui­sti­co

Il dispo­si­ti­vo Esa­Bac con­du­ce gli alun­ni oltre il livel­lo B2 del Qua­dro comu­ne euro­peo di rife­ri­men­to per le lin­gue. Ma l’aspetto più inte­res­san­te del pro­get­to non è tan­to, o non è solo, il poten­zia­men­to lin­gui­sti­co che pure è inne­ga­bi­le; la sua pecu­lia­ri­tà è piut­to­sto quel­la di pro­por­re agli alun­ni un meto­do diver­so da quel­lo a cui sono nor­mal­men­te abi­tua­ti. Infat­ti, tan­to la Let­te­ra­tu­ra quan­to la Sto­ria ven­go­no affron­ta­te secon­do le moda­li­tà con cui que­ste mate­rie si stu­dia­no in Fran­cia, ovve­ro­sia tra­mi­te un approc­cio tema­ti­co e basa­to sull’analisi cri­ti­ca dei testi let­te­ra­ri e dei docu­men­ti sto­ri­ci. In par­ti­co­la­re, il pro­gram­ma di Sto­ria pre­ve­de un appro­fon­di­men­to del­la sto­ria con­tem­po­ra­nea e dell’attualità.

L’E­sa­Bac offre per­tan­to un per­cor­so ecce­zio­nal­men­te ric­co dal pun­to di vista for­ma­ti­vo per­ché fon­da­to sul plu­ri­lin­gui­smo e sul­la mul­ti­cul­tu­ra­li­tà. La dif­fu­sio­ne del dispo­si­ti­vo nei licei ita­lia­ni è il segno tan­gi­bi­le del suo suc­ces­so e del­la sua vali­di­tà. Alun­ni e pro­fes­so­ri entra­no a far par­te di una comu­ni­tà a cui lo Sta­to fran­ce­se pre­sta una par­ti­co­la­re atten­zio­ne, assi­cu­ran­do la for­ma­zio­ne degli inse­gnan­ti e orga­niz­zan­do even­ti cul­tu­ra­li spe­cia­li, qua­li il Prix Gon­court des lycéens o il con­cor­so di Fic­tion histo­ri­que, oppu­re spe­ci­fi­che atti­vi­tà di PCTO e di orien­ta­men­to.

Chi dovreb­be sce­glie­re que­sto indi­riz­zo?

L’indirizzo Esa­Bac si rivol­ge innan­zi­tut­to a chi vuo­le uni­re allo stu­dio del­le disci­pli­ne clas­si­che la cono­scen­za appro­fon­di­ta del­la lin­gua e del­la cul­tu­ra fran­ce­se. Non è neces­sa­rio pos­se­de­re par­ti­co­la­ri com­pe­ten­ze lin­gui­sti­che pre­gres­se: l’apprendimento è cali­bra­to sul­le effet­ti­ve cono­scen­ze degli alun­ni e per i prin­ci­pian­ti asso­lu­ti lo stu­dio del fran­ce­se ini­zia da zero.

L’indirizzo Esa­Bac è rivol­to anche a chi voglia cimen­tar­si in un per­cor­so bilin­gue e bicul­tu­ra­le, a chi ambi­sca ad arric­chi­re il pro­prio cur­ri­cu­lum con un secon­do diplo­ma, a chi desi­de­ri amplia­re i pro­pri oriz­zon­ti cul­tu­ra­li ver­so una dimen­sio­ne euro­pea degli stu­di, anche in vista del­le futu­re scel­te acca­de­mi­che.

L’EsaBac al liceo D’Azeglio

Il dispo­si­ti­vo Esa­Bac fa par­te, come det­to, dell’ordinamento sco­la­sti­co ita­lia­no. Il mon­te ore e i pro­gram­mi sono per­tan­to det­ta­ti da spe­ci­fi­che diret­ti­ve mini­ste­ria­li (DM 95/13).

Nel­la sezio­ne C del liceo D’Azeglio, il docen­te di lin­gua e let­te­ra­tu­ra fran­ce­se ha un’esperienza plu­rien­na­le del dispo­si­ti­vo Esa­bac; è auto­re di manua­li sco­la­sti­ci e for­ma­to­re dei docen­ti Esa­Bac nomi­na­to dal Mini­ste­ro dell’Istruzione e dall’Ambassade de Fran­ce. L’insegnamento del­la Sto­ria è svol­to dal docen­te tito­la­re in com­pre­sen­za con una docen­te fran­ce­se, anche’essa esper­ta del dispo­si­ti­vo e autri­ce di manua­li sco­la­sti­ci.

L’offerta for­ma­ti­va è arric­chi­ta da atti­vi­tà pro­po­ste dal­le isti­tu­zio­ni fran­ce­si, sog­gior­ni lin­gui­sti­ci in Fran­cia nel cor­so del ter­zo anno e in esta­te, da par­te­na­ria­ti con licei d’oltralpe e scam­bi indi­vi­dua­li (Tran­sAlp).

ESA­BAC

DISCI­PLI­NA IV V I II III
Lin­gua e let­te­ra­tu­ra ita­lia­na 5 5 4 4 4
Lin­gua e cul­tu­ra lati­na 4 4 4 4 4
Lin­gua e let­te­ra­tu­ra gre­ca 4 4 3 3 3
Lin­gua e cul­tu­ra fran­ce­se 3 3 4 4 4
Sto­ria e geo­gra­fia 3 3
Sto­ria (in lin­gua fran­ce­se) 3 3 3
Filo­so­fia 3 3 3
Mate­ma­ti­ca 3 3 2 2 2
Fisi­ca 2 2 2
Scien­ze natu­ra­li 2 2 2 2 2
Sto­ria del­l’ar­te 2 2 2
Scien­ze moto­rie e spor­ti­ve 2 2 2 2 2
Religione/Ora alter­na­ti­va 1 1 1 1 1
Tota­le ore set­ti­ma­na­li 27 27 32 32 32

Per con­ti­nua­re a pra­ti­ca­re anche l’inglese, l’istituto offre inol­tre agli alun­ni Esa­Bac un’ora facol­ta­ti­va di con­ver­sa­zio­ne, affi­da­ta ad un docen­te madre­lin­gua.

Per­ché Hugo?

Inter­ro­ga­to su chi fos­se il più gran­de poe­ta fran­ce­se, lo scrit­to­re André Gide – pre­mio Nobel per la let­te­ra­tu­ra nel 1947 – rispo­se “Vic­tor Hugo, pur­trop­po”.

“Pur­trop­po” per­ché Hugo è sta­to un nume­ro uno in tut­ti i set­to­ri del­la let­te­ra­tu­ra e ha lascia­to un segno inde­le­bi­le nel­la poe­sia, nel tea­tro, nel roman­zo. Auto­re di un’opera monu­men­ta­le, ha crea­to per­so­nag­gi indi­men­ti­ca­bi­li, qua­li Qua­si­mo­do, Jean Valjean, Coset­te e Gavro­che; ha reso il popo­lo pro­ta­go­ni­sta, quel popo­lo che ha accom­pa­gna­to in mas­sa il suo cor­teo fune­bre nel 1885.

Hugo ha dife­so la demo­cra­zia e i suoi valo­ri, ha pre­so posi­zio­ne in favo­re dell’educazione dei gio­va­ni, ha com­bat­tu­to il lavo­ro mino­ri­le, la cen­su­ra e la pena di mor­te. La sua influen­za si esten­de ben al di là del­la sua epo­ca e, ben­ché sia con­si­de­ra­to un “clas­si­co” del­la let­te­ra­tu­ra mon­dia­le, Hugo col­pi­sce anco­ra oggi per la sua moder­ni­tà.

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